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giovedì 27 febbraio 2014

Fallimento con supercazzola

Lunedì sera, stravaccato sul divano, guardo Calcio Spettacolo su Siena TV. Fra la perizia di Tommaso, la conoscenza di Luciano, la professionalità di Giulio e la giacca psichedelica della bella avvocatessa della Robur, viene lanciato un filmato riguardante le dichiarazioni del sindaco Valentini sul progetto del nuovo stadio. Finito il quale, rimango imbambolato, confuso, privato di ogni sicurezza.
E mi chiedo: "Ma cosa accidempolina ha detto?".
Non avendo capito niente, ebbro dall'effluvio di parole, riascolto e trascrivo, in modo tale che ora tutti possano comprendere.
P.S. Chi di voi mi conosce un pochino, saprà già che mi sto follemente innamorando di quest'uomo.




Da "Calcio Spettacolo", Siena TV, 24.02.2014

"Dunque, che è un progetto molto ambizioso - qualcuno potrebbe dire anche troppo - in cui l'ambizione è legata all'entità dell'impegno finanziario non del Siena di oggi, ma del Siena di ieri. Cioè è un progetto che, calibrato non tanto sulla salvezza o sul futuro del Siena, quanto sul peso di stagioni precedenti, dove non si è saputo, non si è voluto utilizzare le grandi sponsorizzazioni e le grandi risorse che c'erano per mettersi in equilibrio. Quindi purtroppo sul Siena di oggi grava lo squilibrio degli anni passati, dove sembrava che tutto fosse possibile, perché comunque i soldi sarebbero arrivati con sicurezza e periodicità sempre. Non è così, oggi noi ci troviamo davanti a sfide difficili, il Siena ha presentato un progetto importante, interessante, il Comune ha il dovere di valutare la sua fattibilità attraverso una dichiarazione, che si chiama "dichiarazione di pubblico interesse", cioè nel quale noi dobbiamo giudicare il progetto per la ricaduta economica e sociale che ha. E' una cosa nuova, perché è stata fatta pochissime altre volte in Italia, credo che poi esempi paragonabili al Siena ce ne sia uno solo, che è quello di Udine, dove le cose son andate bene, ma Udine è una città di grandi tradizioni, sia civili, sia sportive, e oggi tocca a noi. Abbiamo tre mesi di tempo, magari anche meno, per emettere questa dichiarazione, che darebbe luogo al secondo tempo di questo film. Cioè, senza questa dichiarazione il progetto non va avanti. Quindi noi abbiamo una grande responsabilità, perché dobbiamo dire se ciò che ci presenta una squadra privata come il Siena ha un interesse collettivo. In prima battuta, come si fa a dire che non c'è? Perché da qui passa il futuro di una realtà che ha più di cento anni a cui si rivolgono migliaia di tifosi e di appassionati di Siena e dei Comuni della Provincia. Certamente questo è un progetto oversize, cioè è un progetto di grande impatto urbanistico, commerciale, economico, sulla nostra città, che è una città che ha un patrimonio architettonico e un equilibrio della vita collettiva che si gioca su una serie di aspetti su cui è difficile intervenire in modo brutale. Cioè fare duemila parcheggi in più, far venire in centro migliaia di turisti o di cittadini che vogliono comprare in negozi che prima non c'erano o che erano da altre parti, o che pure c'erano ma erano in altri luoghi della città non è una... come dire... una domanda cui si risponde facilmente. Ora il problema, la domanda è sul tavolo dei tecnici, che attraverso una consultazione che si aprirà su tutta la città, alle forze politiche e sociali, dovrà dare delle indicazioni precise perché il Siena ha assolutamente il diritto, come i suoi tifosi, ma soprattutto la società Siena, di avere risposte precise. Basta... come dire... ai Comuni, alla burocrazia, alla politica che si difende dietro alla "strategia del ni". Noi dovremmo dire un sì o un no, dicendo cosa si può accettare e cosa si deve cambiare . Non anticipo nessun giudizio, perché noi apriremo un processo di consultazione che coinvolgerà consiglio comunale, categorie economiche e tutta la città. Quindi entro poche settimane, o pochi mesi, noi daremo la nostra indicazione che arriverà solo dopo che avremo sollecitato e consentito una grande partecipazione a tutta la nostra comunità in un procedimento che non deve essere di pochi, ma deve essere di tutti".

6 commenti:

  1. No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio.

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    1. Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura, anche

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  2. E' sul " bella" riferito alla avvocatessa che non concordo...con quell'accento foggiano poi...

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    1. A me piace. Distinta, vestita come Pietro Poggi, marketing-oriented. L'accento è un po' duro, effettivamente, ma se ci fate caso inizia ad avere qualche c aspirata

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  3. La supercazzola con scapellamento a sinistra di Tognazzi e'molto piu' comprensible. Secondo me se si chiede al sindaco cosa ha detto non lo sa nemmeno lui. Sembra anche un tantino Alberto Tomba quando veniva intervistato. Wsg

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