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martedì 18 marzo 2014

Il contributo dell'ex candidato sindaco

Continua l'annotazione dei commenti a proposito dello studio di fattibilità per la riqualificazione dell'area Rastrello-Lizza.
Oggi tocchiamo un tema importante, lanciato da Eugenio Neri, quello del quattrino.



In questi ultimi giorni, Neri ha abbassato un po' i toni della polemica contro il progetto, che fino a qualche giorno fa erano decisamente "alterati".
Molte delle domande che l'ex candidato sindaco si poneva (e si pone, presuppongo), sono le stesse di molti altri cittadini e, soprattutto, della gran parte dei tifosi del Siena.
Come tutti noi, probabilmente, Eugenio - tifoso della Robur - ha riletto e riguardato meglio le caratteristiche dello studio presentato ed attende risposte dall'amministrazione.
Bene.
Un giorno, tuttavia, mi balzò agli occhi un conto grossolano che egli ipotizzò sulla base dei primi numeri che tutti noi abbiamo a disposizione, che colgo tuttavia l'occasione per prendere e rilanciare. Con un significato opposto, però, a ciò che Eugenio intendeva affermare.
Allora, la premessa è che per Neri 'sta storia della rimessa in sesto della zona Rastrello-Lizza rappresenterebbe un pessimo affare per il Comune di Siena ed un ottimo affare per gli investitori. E ci sta, eh, ci mancherebbe altro.
Un'altra premessa la metto però io. Si tratta di quel Comune che in 10 anni ha scialacquato denaro come il PIL di uno stato asiatico, che ha fatto pochi buoni affari con investitori privati, che ha tenuto per anni ed anni una buca (del Rastrello) zozza e poco funzionale, tranne che per la Siena Parcheggi.
Ora vi dimostro, cifre alla mano, che invece i conti tornano tutti a favore del progetto.
Allora, dice Eugenio, giustamente, che 50.000 mq di proprietà comunale sarebbero dati in gestione per 99 anni a una società privata, per realizzazioni per circa 75 milioni. Così, 750.000 euro annui per 99 anni andrebbero al Comune, per un totale a metro quadro di 14/15 euro. Troppo poco, vista la centralità del luogo.
Vero, dico io, se visto in termini assoluti (e opinabili quanto si vuole, dato che non si parla assolutamente dell'indotto che il Comune potrebbe e dovrebbe assorbire, praticamente non quantificabile, ma potenzialmente molto, ma molto alto).
Al contrario, in termini pratici e relativi, sarebbero ben 750.000 euro l'anno per 99 anni contro gli 0 (zero) euro di oggi per una scarpata con tubi arrugginiti! Serpaio che, è sempre bene rammentarlo, esiste lì da molti, molti anni, senza che la politica abbia mai voluto mettere mano a seri lavori di rimessa in sesto (oddio, se è per questo, la politica cittadina non ha nemmeno mai dato alla Robur un campo di allenamento).
Ma vi rendete conto, solo da questi numeri, che gigantesco colpo di culo sarebbe per il Comune di Siena un'operazione così, a costo zero, con il ritorno in possesso del tutto dopo 99 anni?
Ma che si vuole di più, un pollo arrosto?
E vabbè, come vedete, è sempre questione di interpretazioni.
Ringraziamo tuttavia pubblicamente anche Eugenio Neri, per l'attenzione rivolta a questioni inerenti la Robur.

PS: Pochi giorni dopo le esternazioni di Neri, un gruppo di incazzati professionisti non pagati emettono un'ingiunzione di 450.000 euro al Comune, per lo studio sull'eco-mostro abortito dello stadio all'Arbia, il bidet sul terreno alluvionabile. Questo sì che è stato materialmente un danno per il Comune: ingiunzioni, spese di progetto, casini vari.
Meno male che Neri, al tempo, non era ancora entrato in politica...

2 commenti:

  1. "Se non puoi essere elegante sii almeno stravagante."

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  2. Neri da te non me lo sarei aspettato. Ti ho votato come una tenera speranza ... e ti sei già acquarteriato nei salotti boni di sienina vostra. A difesa dei soliti che hanno distrutto la Nostra Siena pd e lobbi varie. Ciao bello.

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