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giovedì 14 maggio 2015

Ringraziamenti quadrifogliati

Mi pare che, quando i salmi finiscono in gloria, sia d'uopo ringraziare le persone che ci han fatto gòdere (accento rigorosamente sulla o).
Come potrebbe esimersi dal farlo un blog così serioso come Wiatutti?
Via dunque ai dovuti ringraziamenti, in salsa wtuttista (ma non del tutto).


IL PRESIDENTE - Anzitutto il primo (e, se volete, più sostanzioso) ringraziamento va al Presidente, Antonio Ponte. Catapultato quasi all'improvviso nell'agone impazzito delle candidature dell'estate scorsa, scelto da Valentini sulla base di un progetto scritto, sostenuto dalla tifoseria intera (o quasi), ha operato da subito delle scelte. Alcune non condivisibili, altre molto felici. Ma alla fine, sul piano sportivo, ha avuto ragione lui: lo spostare il grosso dell'investimento e dell'energia sul perseguimento del risultato sportivo ha sicuramente favorito la promozione in Lega Pro. L'impresa è grande, soprattutto se rapportata al deserto che Ponte si è trovato davanti nella fase iniziale dell'avventura. Con il contributo essenziale - diretto o indiretto - dei tifosi, ha saputo man mano rettificare, smussare, proporre, sbagliare. Grazie, Presidente, anche degli errori, perché ora sappiamo bene da chi, da dove e perché vengono fuori. Siamo ora curiosissimi di verificare la direzione che indicherà in questa seconda fase del suo viaggio.

L'ALLENATORE - Quando Morgia venne assunto, sapevo da voci amiche che tipologia di allenatore avremmo ammirato, fermandoci squisitamente al mero aspetto tecnico/tattico: amante del giuoco d'attacco, della fase propositiva, dello schema creativo con palla a terra. Non avevo idea invece del personaggio e della persona che si celava dietro all'etichetta dell'allenatore di pallone. Vi premetto che, storicamente, non sono uno di quelli che fa all'amore con mister e giocatori (anzi...) e che quindi ho conosciuto poco Morgia dal punto di vista personale; e che non adoro molto gli allenatori che stringono un contatto diretto con la tifoseria. Ma quest'anno ciò che Morgia ha fatto - cementare un legame strettissimo fra la stessa tifosera, squadra e società - era necessario, fondamentale alla buona riuscita del progetto. Lo dice lui stesso, d'altronde: non è stato un semplice mister di calcio, ma un tifoso aggiunto, un amministratore di uomini, un gestore di menti. Assumendosi oneri e responsabilità che sono andati ben oltre il suo mandato, ha di fatto formato l'ossatura della squadra in pochissimo tempo, permettendoci di ripartire alla pari con gli altri. Non so se resterà, ma dovremmo fargli un piccolo monumento.

LA SQUADRA - Con giocatori piovuti dal cielo - e trasportati a Siena da Massimo Morgia - nella totale ignoranza di noi tifosi dal palato fine, abbiamo un po' faticato a capire il senso della compagine bianconera, perché non riuscivamo probabilmente a capire il calcio della serie D. Man mano che il tempo passava, tuttavia, abbiamo iniziato ad apprezzare ed amare le loro caratteristiche tecniche e caratteriali, i comportamenti, la sana voglia di far bene davanti ad un contesto così appagante da un punto di vista emotivo. Personalmente ho sempre e costantemente sostenuto ogni atleta che quest'anno abbia vestito la casacca bianconera, conscio di avere di fronte dei ragazzi normali (finalmente!) che, magari, si sobbarcavano giornalmente chilometri per venire ad allenarsi, o arrotondavano lo stipendio con lavoretti di seconda mano, o studiavano per laurearsi. Bravi, vi stampo un bacio in fronte. Anche perché quest'anno non è volata una polemica inutile, una mezza frase storta, un'intervista da fighetta.

I TIFOSI - Per chi vuol capire l'importanza di questa promozione per i tifosi della Robur, ma non solo, rimando allo splendido pezzo di Marco Biagioli: http://www.panemetcircenses.it/il-riscatto-di-una-citta/. Marco sintetizza un concetto fondamentale, che Wiatutti tenta di divulgare da anni. I tifosi del Siena hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità nel tutelare una propria passione, scegliendo di muovere il culo, metterci la faccia, esporsi, scegliere, criticare, contestare. E dice bene Marco: "Se come comunità di individui, riuscissimo in tutti gli ambiti a pretendere onestà, competenza, efficienza e risultati, da chi ci amministra e ci rappresenta, forse, vivremmo in un mondo migliore". Rispetto a Marco, io però vorrei andare oltre (ed anche questo lo dico da tempo): i tifosi del Siena, a Siena, hanno dimostrato con i fatti, non con le chiacchiere o con le scritte dietro una tastiera, che sanno muoversi, fanno massa critica, agiscono d'impatto, smuovono masse. E, tendenzialmente, sono una delle poche entità organizzate con la capacità di cambiare le carte in tavola. Il mio sogno è che questo modello sia ripreso come pattern per una "rivoluzione" della città. Siamo pericolosi? O siamo preziosi? Oppure siamo apocalittici? A voi l'ardua sentenza..

PS: Evidentemente la lobby dei piccioni di Piazza del Campo conta parecchio meno di quella degli scoiattoli del Rastrello...

2 commenti:

  1. Bel pezzo............da cima a fondo.

    Gianluca

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  2. A me piace moooooltissimo il fondo!!!!
    Siamo Preziosi e Pericolosi....
    Mi piacerebbe riuscissimo a doventare presto Apocalittici!
    L'Irlandese Festante

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