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lunedì 8 giugno 2015

Il giuoco dell'estate - Parte I°: Il comunicato della Robur Siena

Ovvia, per chi ne avesse avuto bisogno, anche quest'anno, all'indomani della gioia di un risultato sportivo acquisito sul campo, in tempo zero torniamo a polemizzare su una questione che rischia di ammorbarci tutta l'estate.
A fronte di un commento a caldo del tipo: "Ci siamo rotti i coglioni!", passiamo invece, per dovere di cronaca e per ragione di estrema professionalità, a tentare di capire cosa sia successo.


Mattinata di sabato 6 giugno: esce, a margine di una conferenza stampa del presidente Ponte, un comunicato di Robur Siena, dal titolo shock: "Niente campi, niente calcio".
Cosa si dice, in sintesi, nel documento?
1) La Robur ha un "grande problema" legato alla mancanza di campi di allenamento, che da mesi si cerca di risolvere, ma che ad oggi non ha trovato soluzione.
2) I campi di Rosia "non sono di fatto più utilizzabili".
3) A Siena tutti i campi esistenti sono già in concessione ad altre società, con le quali la Robur vorrebbe trovare un accordo reciprocamente vantaggioso e rispettoso tramite "l'intervento diretto dell'Amministrazione comunale".
4) La Robur ha tentato di inserirsi nella soluzione del problema di Taverne, accollandosi il 50% dei costi residui per il rifacimento, ma l'Asta Taverne ha rifiutato la proposta perché "probabilmente beneficierà di un fondo perduto da parte dell'Amministrazione Comunale, cosa che invece non succede per la Robur".
5) Da mesi la Robur ha inoltrato richiesta per rifare il manto erboso del Rastrello, la cui manutenzione straordinaria tocca oggi al Comune; così facendo l'investimento sarebbe a carico della Robur stessa e sgraverebbe di migliaia di euro di costi l'amministrazione comunale. Ma "le lunghezze burocratiche e le attese delle volontà comunali" non hanno permesso ancora di discutere dell'opzione.
6) A fronte di questo problema non risolto, restano in stand-by le altre scelte societarie e tecniche, "in quanto è ovvio che una società seria prima di firmare contratti deve avere garantita la possibilità della propria attività".
Ho deciso di commentare solo il comunicato, in quanto fonte primaria della comunicazione della Robur Siena; lascio così da parte - volutamente - tutto il chiacchiericcio volato intorno allo stesso.
Bene...
Trovo anzitutto l'ennesima presa di posizione identica a se stessa di chi ha preceduto Ponte: De Luca, Stronati, Mezzaroma già ingaggiarono furibonde discussioni contro i precedenti amministratori, ma, ad oggi, la (triste) realtà che viviamo prevede che una squadra professionista di football non possieda un campo per allenarsi. Ponte è da un annetto a presidenza della società, le varie amministrazioni - seppur cambiando i nomi degli amministratori - hanno da sempre lo stesso colore e le stesse prospettive. Trovarsi oggi, a 15 anni di calcio di elite nazionale, senza un campetto di allenamento e con uno stadio fatto di tubi innocenti in mezzo ad un parcheggio è oggettivamente SCAN-DA-LO-SO.
Bene quindi ha fatto Ponte a riportare (perché è un anno che ne parla, esattamente dall'inizio del suo incarico...) l'attenzione su questo Problema; bene ha fatto a snocciolare in un comunicato ufficiale la versione della società; bene farà, a mio avviso, a continuare a rompere il cazzo all'amministrazione sul tema.
Da tifoso della Robur sosterrò sempre e solo chi mi dimostrerà di voler dotarsi di un centro sportivo serio; o di mettermi per lo meno al pari del Siena Nord o del Mazzola. Non chiedo tanto...
Pare, tuttavia, che una gran bella fetta di tifoseria non abbia gradito l'intervento di Ponte; o, perlomeno, lo abbia accolto con un grande beneficio di dubbio. Ed è difficile che tante persone siano diventate di colpo dementi tutte insieme.
Guardiamo pertanto alcuni aspetti critici del comunicato:
a) la tempestività - Ponte ha creato (senza che ciò fosse richiesto) una grande aspettativa nella tifoseria soprattutto in relazione alla cordata del 20%, facendo, a mio avviso, un grave errore di comunicazione, vale a dire porre una scadenza per l'annuncio tanto atteso. "La prossima settimana" ormai non arriva da più di un mese; andare a non rispettare la parola, con un ambiente che controlla anche le virgole al presidente rispetto ad un certo "lassismo" del passato (non chiedetemi il perché...), è assolutamente deleterio.
b) lo stile - Li conoscete i medici che si vestono da clown, vero? Lo fanno per vari motivi, uno dei quali è quello di comunicare ai bambini in maniera leggera una malattia, un problema. Ecco, l'invito che rivolgo al presidente è quello di ridere di più, anche nelle questioni serie, e di avere più tatto. La tifoseria della Robur è composta (esagero ed estremizzo) per lo più da gente adulta con un cervello da bambino lobotomizzato da anni di mancato giro di rotelle (me compreso, eh), in piena tendenza senesota: lo stile della comunicazione va pertanto adeguato al contesto. Il comunicare in maniera cruda e "cattiva" una mancata soluzione di un problema è sempre un rischio, accentuato oltretutto dalla situazione di nebbiolina rarefatta in cui viviamo questi giorni. Usciamo da un mese di grande esaltazione, fra vittoria del campionato e dello scudetto, eppure sembra che siano passati secoli; sfruttiamo per favore questi eventi, che non erano nè dovuti nè calcolati, per infondere energia positiva ed entusiasmo alla gente. In più, il titolo del comunicato è obiettivamente inquietante... Cosa vuol dire "Niente campi, niente calcio"? Che se non troviamo un campo per allenarsi non ci iscriviamo?
c) le tempistiche - Capisco benissimo che chi arriva in società, chi allena, chi gioca deve avere un quadro il più chiaro possibile, compreso (ovvio) la questione dei campi di allenamento. Ma se il polverone fosse stato alzato dopo aver risolto almeno una delle questioni in oggetto (nuovi soci/direttore generale/direttore sportivo/allenatore), sono convinto che la reazione della tifoseria sarebbe stata totalmente diversa, di appoggio più che di critica.
Chiudo con un dato di fatto.
Mi ricordo, in gioventù, delle parole di Silvio Baldini e di Attilio Perotti, che, al momento del loro addio, dissero che, qualora il Siena non si fosse dotato di campi di allenamento, non ci sarebbe stato futuro. Sbagliarono? Non penso. "Abbiamo fatto 15 anni di calcio che conta senza un campo di allenamento", direte voi. Vero. Ma, anzitutto, è bene capire che questa non è la regola e che, come dappertutto, è l'amministrazione comunale che deve risolvere o agevolare la soluzione di questo problema. E poi che, in questi 15 anni, c'era la possibilità di pagare un canone di affitto mostruoso ai cugini di Colle, che ora non esiste più. E questa cosa è bene che ci entri in testa, altrimenti continuiamo a ricreare un passato che (meno male) non potrà più essere replicato. 


Notizia dell'ultim'ora: Robur e Siena Nord trovano un accordo su Giovanissimi Nazionali e Allievi Nazionali per allenarsi e giocare all'Acquacalda. Vuoi vedere che a volte i comunicati servono a qualcosa?


"Se non abbiamo strutture è molto difficile costruire un ambiente con delle ambizioni".
(Ing. P. Mele, conferenza stampa Robur Siena, 06.06.2015)

5 commenti:

  1. Concordo sulla ua riflessione. Il Ponte su certe questioni ha ancora da imparare, sopratutto per quello che riguarda la comunicazione.
    Il fatto però, è che, ancora una volta, le istituzioni locali, più che aiutare il calcio, lo tollerano, dimostrando ampiamente che non gluiene importa una emerita cippa, se non per fare qualche passerella acchiappa voti.
    Il contro comunicato dell'amministrazione è aberrante: cosa vuol dire "i programmi si fanno per tempo"? Non lo sanno che alla Robur mancano da decenni i campi di allenamento? Sono caduti dal pero? E loro, quindi, si muovono solo ora per risolvere il problema?
    Se guardiamo al passato, anche in tempo di vacche grasse il problema non si è VOLUTO risolvere, figuriamoci ora che non c'è un duino....

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    1. Sul comunicato di risposta dell'Amministrazione, attendiamo domani... Okkio a ciò che sarà scritto su Wiatutti

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  2. Diamo fiducia ai ragazzi del Pd . Diamo tempo al tempo.

    Elio Martinella

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  3. Vomerone te dici "Non lo sanno che alla Robur mancano da decenni i campi di allenamento? "
    sì va bene, però a giustificazione dell'amministrazione comunale c'è da dire che loro pensavano che questa nuova proprietà portasse con sé un campo per allenarsi di nuova generazione, gonfiabile (tipo piscinetta) che si può stendere in quattrequattrotto su qualsiasi terreno (anche altrui) senza bisogno d permessi.
    O in alternativa ora con le nuove tecnologie avranno pensato che i nuovi proprietari della Robur si dotassero di un campo sospeso da terra: ce ne sono di bellissimi sostenuti da mongolfiere, o con getti di aria sotto.

    jongbloed

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    1. Nel bidbook di pierluigino sacco c'erano le soluzioni ma non lo avete sostenuto , A proposito pierluigino che fine ha fatto ? A riproposito i 40 milioncini promessi dal rossi , milioncini della comunità toscana non suoi , che fine hanno fatto ?

      Duccio Cantuccio

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