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martedì 1 marzo 2016

Durio: le prime indicazioni

Siamo a marzo, mancano quattro mesi al potenziale insediamento della nuova socia di maggioranza (sorprese permettendo), Anna Durio.

Il tempo scorre lento, pareggicchiamo e perdicchiamo, fra poco arriverà la primavera che ci posizionerà tutti in uno stato semi-larvale, più di quanto già non siamo.
Fermiamoci allora un attimo per tentare di capire quali prime indicazioni arrivano dalla probabile nuova proprietà.
Premessa: come Wiatutti è da sempre abituato a fare, ragioniamo sui fatti e sulle comunicazioni ufficiali, poi da qui partiamo talvolta per ipotizzare deduttivamente (si può fare, lo ricordo).
1) L'ASPETTO SPORTIVO - La Durio, pare per un accordo con Ponte, per sua ammissione non può/vuole metter bocca su questioni tecniche fino alla fine della stagione: fine delle trasmissioni. Per il prossimo anno, girano già delle indiscrezioni su qualche componente dello staff, che ad oggi non commentiamo. L'idea è che qualcosa in tal senso debba essere fatto fin da ora, se davvero vogliamo farci trovare competitivi per il 2016-2017.
2) L'ASPETTO SOCIETARIO - La Durio ci conferma che con Ponte è stato firmato un preliminare di acquisto della maggioranza delle quote societarie, da perfezionare a fine giugno; la posizione di Ponte all'interno della società è ancora tutta da definire, ma il fatto è che ancora è lì, presente e semi-dominante, sebbene di facciata pare che il rapporto di convivenza sia di tranquillità e coerenza. Assai più tesa pare al contrario la relazione con i soci di minoranza, soprattutto con l'Ing. Mele, il quale ha pubblicamente lamentato il fatto di essere "stato tagliato fuori dalle vicende societarie".
3) IL PROGRAMMA AZIENDALE - Le prime parole della cordata Durio furono espresse dalla nuova DG, Alessandra Amato, il giorno 08.02, che fra l'altro ci relazionava sulle intenzioni primarie: "Ridisegnare una società a valenza pubblica, che deve allontanare con forza i tentativi di destabilizzazione è il nostro obiettivo: un programma di trasparenza, collaborazione e informazione corretta. Da questo momento niente dovrà essere fatto se non per il Siena". Noi abbiamo ben tenuto a mente queste parole...
4) LA COMUNICAZIONE - La DG Alessandra Amato, assai giustamente, ha quindi posto come essenziale una buona comunicazione delle intenzioni e dei progetti della società alla propria tifoseria. Wiatutti, come saprete, da sempre si batte su questo aspetto, prioritario per una eventuale condivisione dei programmi societari. Ad oggi - e mi dispiace assai - non mi pare che questa "informazione corretta" sia stata messa in atto (ma è presto, lo sappiamo). La Amato pare difatti molto risoluta, energica, diretta: troppo risoluta/energica/diretta, se possiamo esprimere una nostra opinione. La fase è molto delicata e, come in tutti i momenti di passaggio, ci sono da gestire molte esigenze ed altrettante richieste. Non so cioè se un carattere di estrema perentorietà, come spesso dalle parole e dall'atteggiamento del nuovo DG traspare, in questo momento sia quello che possa pagare di più. Vedremo, in paciosa pacatezza.
5) IL MISTERO - Hanno destato sorpresa, infine, le parole di Federico Trani (figlio della Durio poco più che ventenne) nel dopo partita di domenica, soprattutto su due punti: la storia della Robur e l'eventuale idea della formazione di una polisportiva locale. Il ragazzo pare sia un "malato" di calcio - nel senso buono del termine - un po' come ero io alla sua età (poi la mia passione si è un po' persa per strada, a dire il vero...), per cui pensiamo che l'inesperienza e l'esuberanza possa aver contato molto in tali non propriamente caute affermazioni. Pur tuttavia, per Trani si prefigura un ruolo dirigenziale all'interno della prossima Robur (presidente?), per cui non vogliamo lasciare senza commento le sue parole. Allora, "storicamente" la Robur è abituata a vivere anche non in ambienti da serie C, ma di B e di A: prova ne sia il fatto che, quando Trani iniziava ad interessarsi del calcio giocato, noi potevamo vedere sul Rastrello le gesta di Chiesa, Kakà, Ronaldo, Baggio, Ibra, ecc ecc. Ma questo aspetto, pur facendoci inalberare da tifosi passionali quali siamo, ci interessa il giusto e lo liquidiamo come una gaffe che un ragazzo di quell'età può commettere nel flusso delle parole. Ma l'altro discorso (quello della polisportiva) ci coglie completamente di sorpresa. Ricordiamoci le parole della Amato: "Da questo momento, niente dovrà essere fatto se non per il Siena". Bene, normalmente una nuova proprietà (ancora neppure insediata) bada a parlare di programmi per la società che acquista, nel bene, appunto della stessa; ragion per cui mi sarei atteso qualche dichiarazione in più per la Robur, non per la polisportiva. Ricordiamo a Trani che l'idea della polisportiva, a noi veteri tifosi, rammenta brutti ricordi di mussariana memoria (e speriamo che Trani sappia chi sia Mussari), che in un passato neppure tanto lontano forse non avrebbe appunto disdegnato il progetto in tal senso, ove far confluire tanto consenso locale, che potesse racchiudere le squadre regine della città: Siena e Mensana. Trani intenda che non tutti i tifosi al tempo erano concordi; e non tutti lo sarebbero probabilmente ora, da una parte o dall'altra. Lo sappiamo bene che l'idea, in via teorica, sarebbe interessantissima; ma se Siena e Mensana sono rimaste per più di 100 anni separate, forse un motivo ci dovrà pur essere... Resta pertanto davvero anomalo questo imput di Trani, ragazzo di 20 anni appena, che dal nulla ci parla di un'idea così lontana dal tessuto sportivo (e sociale) senese. Meno strano tuttavia appare se lo affianchiamo alle sparute parole della mamma, alla ricerca di terreni buoni per il benedetto centro sportivo della Robur: fra le varie opzioni, spuntano alcune zone di proprietà della polisportiva mensanina, di cui, in tutti questi anni, a mia memoria mai nessuno aveva fatto menzione e che ora, nel momento di massima difficoltà della compagine baskettara, balzano all'ordine del giorno.
Coincidenze, che osserviamo in paciosa pacatezza...

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