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venerdì 4 marzo 2016

La notte

Del mercato in fortezza ricordo la calca. L’odore di pelle delle scarpe nuove si mischiava con quello del basilico proveniente dai banchi più lontani e diluiva il puzzo dei bagni pubblici.
La crosta del panino con la porchetta croccava fra i denti, mentre il grasso della carne veniva pulito dal sale misto al pepe che il salumiere aggiungeva a parte, prima di incartare il panino. Le grosse bestie arrostite, stese dietro alla vetrina del camion mi facevano sempre tanta tenerezza, tant’è che spesso mangiavo il pane e lasciavo la ciccia.
Il mercato del mercoledì era il posto giusto per farsi comprare qualcosa, ma io normalmente mi annoiavo da morire, anche perché i grandi trovavano sempre altri grandi e insieme si fermavano a parlare di cose complicate, lasciandomi in disparte ad ascoltare i pulcini pigolare dentro piccole scatole di cartone. I grandi non mi piacevano affatto: quasi tutti dicevano le stesse cose, qualcuno si meravigliava di quanto fossi cresciuto e altri mi accarezzavano la testa con mani sudate che sapevano di sigaretta. 
L’ultima volta che mi sono divertito al mercato, fu quando acquistai un sacchetto di semi di asparagi: non vedevo l’ora di tornare a case e metterli nel grosso vaso di coccio che la mamma teneva sotto al tavolo della terrazza. Fu un lavoro lungo e faticoso e una volta finite tutte le operazioni di semina e irrigazione, rimasi tutta la notte a controllare la superficie del terriccio, in attesa di vedere spuntare qualcosa. Fu la prima notte che trascorsi in bianco. 
Crescendo, le cose sono decisamente peggiorate, le notti si sono fatte sempre più corte e sono sparite le mattine buone per dormire. Adesso, una delle cose che maggiormente detesto è svegliarmi a metà nottata per andare in bagno. Parlandone con i miei amici, ho scoperto che di fronte a questo problema, la popolazione si spacca in due schieramenti. Altro che Renzi o Grillo, Belen o la Canalis e Pinga o Sciaccaluga; la popolazione adulta si suddivide in due grandi gruppi: da una parte ci sono coloro che ignorano il bisogno e rimangono in dormiveglia sotto le coperte, correndo magari il rischio di non addormentarsi più, e dall’altra ci sono quelli che si alzano, abbandonano il caldo della trapunta nuova che sa di plastica e si avventurano nel buio ignoto della casa, in cerca di quella terra promessa chiamata bagno. Che di giorno è lì, in fondo al corridoio a destra, subito dopo la camera del citto, ma di notte no. E trovarlo può diventare un grosso problema. Soprattutto perché è necessario procedere a tentoni, senza far chiasso e immersi nel buio; altrimenti ti svegli e non ti riaddormenti più. E allora tanto valeva stare a letto. 
Ci sono due cose fastidiose tanto quanto svegliarsi la notte per andare in bagno: la pubblicità prima dei video di You Tube e la voce che legge i punteggi di "Ballando con le stelle" il sabato sera sul primo canale. Io personalmente, quando mi succede, opto sempre per restare a letto, accendo la luce del comodino ma non controllo il cellulare: meglio rimanere col dubbio piuttosto che scoprire che mancano 2 minuti al suono della sveglia. Spesso cado in uno stato di narcolessia leggero, durante il quale mi pare di sentire tutti i rumori del mondo, le paure si amplificano e piccoli timori diventano scogli insormontabili. 
Il percorso è sempre il solito: per associazione di idee parto da un punto preciso (tipo calcio) e arrivo da tutt’altra parte (tipo morte) passando per A.C. Siena, fallimento, banca, rata del mutuo, lavoro, macchina, incidente … I pensieri del giorno, la notte diventano giganti crudeli che ti inseguono dentro un corridoio lungo, stretto e privo di vie d’uscita. La notte sarà pure il momento della trasgressione, della libertà, del divertimento, ma per me, più s’invecchia e più diventa una rottura di coglioni. 
Di notte, la gente fa cose strane, soprattutto quando non riesce a dormire. Gli amministratori comunali decidono di dedicare ad Aru una parte della città senza pensare che Aru è ancora vivo e che non sta bene intitolare vie, piazze o quartieri ai viventi. Ma poi perché Aru sì e Pantani no, mi domando... Sempre di notte, la mamma saluta il ragazzo – pronto per andare a drogarsi - dicendogli “sii prudente”. Esattamente come fa la mamma pulce con suo figlio, prima di montarlo sul cane. 
Eh sì, momento strano la notte. Qualche tempo fa, durante una lotta interiore tra andare al bagno o restare, nella quale ovviamente vinse il restare - visto che venivo da una cena a base di asparagi (toh! Ancora loro) e non ero in grado di sopravvivere ad un attacco chimico alle tre del mattino - il mio povero cervello si convinse che il Galatasaray è la squadra di Galatina, Max Pezzali è il babbo segreto di Fedez (visto che il primo sbagliava tutti gli accenti e il secondo non chiappa una vocale) e che in Cina una ragazza Formosa viene chiamata Taiwan. Nell’agonia notturna mi ritrovai a pensare che sarebbe stato meglio se al posto di due cuori e una capanna avessi trovato due cuori e una cantina… Almeno avrei potuto scaricare sul vino tutte le colpe dell’insonnia!

Maceratese – Siena: qualcuno di loro ha detto che sarà uno scontro diretto. Diretto dove? Fate una cosa, mangiate leggero e dormite tranquilli... e se vi svegliate a metà nottata, andate al bagno, perché a rimanere a letto, c’è da diventare matti! Ah semmai si prese piccina l’acquata l’anno scorso…

Tutti uniti insieme avanzeremo!



Mirko

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