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giovedì 22 settembre 2016

Il campo è mio e lo gestisco io!

È bello tornare a parlare di argomenti dopo un periodo di macerazione.
Le interpretazioni si arricchiscono, la lucidità si affina. Oggi affrontiamo un tema delicato sviluppatosi quasi un mesetto fa... (dissolvenza e buio in sala).
Robur & Politica: interazioni e scontro. Porc... che titolone!
Come tutte le tesi che si rispettano, vorrei porre le basi del ragionamento su un domandone amletico iniziale: in quali circostanze l'intervento della Politica può essere ritenuto plausibile relativamente alle questioni roburriane?
"Boh...".
No dai amici, non buttatevi giù subito... Se volete, vi fornisco io uno spunto di riflessione, citando integralmente un estratto di un articolo di Elio Fanali del 29 agosto 2016, dove la si pensa esattamente come Wiatutti e che pertanto estrapolo per utilità di comunicazione. Ecco qua: "La politica-amministrazione stia fuori dalla gestione diretta di una società sportiva, che ha i suoi tifosi, la sua proprietà, il suo corso sportivo ed economico-gestionale. La politica-amministrazione intervenga (o provi a farlo, perchè poi gli strumenti veri quali sono?) quando il “bene comune” (ahimè, quale definizione fu più abusata) corre un pericolo, di sopravvivenza, di vita, di continuità".
Annuiamo, dato che da anni sosteniamo che la Robur (come altri sport) faccia parte integrante appunto di quel "bene comune" di così difficile interpretazione.
Ordunque, facendo un passo indietro a livello temporale - e ve l'avevo detto che prima o poi saremmo tornati a parlare di tanti avvenimenti che volutamente abbiamo temporaneamente bypassato - ci chiediamo se l'intervento dell'Assessore Tafani, in merito alla sua intervista al Corriere di Siena di fine agosto di cui andiamo or ora a discutere, sia oppure no contestualizzato all'interno della griglia interpretativa sopra descritta.
Breve riassunto degli eventi.
Venerdì 26 agosto, pomeriggio: l'Ing. Mele, con un comunicato a sorpresa, annuncia di volersi avvalere del diritto di prelazione in quanto socio della Robur Siena.
Venerdì 26 agosto, sera: riunione della tifoseria organizzata presso la sede dei Fedelissimi, con comunicato ufficiale duro, di netta presa di distanza dall'ipotesi Mele. Nel comunicato si ipotizzano alcune iniziative, fra cui: "... chiediamo al sindaco di Siena Bruno Valentini di non concedere lo stadio di proprietà comunale a personaggi che hanno ampiamente dimostrato la loro scarsa volontà e capacità".
Sabato 27 agosto, appunto, l'intervista rilasciata dall'Assessore Tafani al Corriere di Siena, a firma Andrea Bianchi Sugarelli.
Intervista che si interseca con altra dichiarazione di Mele, che riportiamo perchè molto importante ai fini della risposta di Tafani. Dichiara sempre al Corriere di Siena l'ingegnere: "Vorrei tranquillizzare tutti in modo che i toni siano bassi; non ci sono presupposti per cambiamenti, fatta eccezione per la futura compagine societaria. Il proprietario, al momento, è ancora Antonio Ponte, solo che venderà a una compagine sociale invece che a un'altra. Per il resto, si va avanti con tutte le persone che hanno un contratto".
Ecco pertanto delineato il contesto entro cui si muove Tafani, fra la preoccupazione e la rabbia della tifoseria organizzata, la sorpresa quasi incredula dell'Amministrazione Comunale e le rassicurazioni di una indolore continuità di Mele.
Come giustamente rileva Bianchi, la parte che più balza all'occhio dell'intervista di Tafani riguarda la risposta indiretta all'appello all'Amministrazione Comunale a non concedere lo stadio alla Robur di Mele. Queste le parole dell'Assessore: "È strano tutto quello che sta succedendo. Viene fatto un investimento da tre milioni di euro in una società di rilevanza pubblica da parte di persone o aziende che ad oggi nemmeno si sono presentate nè al sindaco, nè all'assessore, tantomeno alla città. Suona un campanello d'allarme preoccupante. Nessuno dia per scontato il futuro dello stadio". Ed ancora: "È il comune a concedere lo stadio. E nessuno, soprattutto dopo le manovre delle ultime ore intorno alla Robur, dia per scontata la convenzione per il Franchi. Sarà questa amministrazione a decidere il futuro e a chi concedere il campo di gioco e le sue strutture".
Questo lo stato dei fatti, in una rappresentazione che spero sia stata la più oggettiva possibile.
Come sia poi andata la storia tutti lo sappiamo: l'azione di Mele per qualche motivo misterioso non ha avuto seguito e la Robur è passata/restata nelle mani della Durio. E l'intervento di Tafani è finito quindi parzialmente nel dimenticatoio.
Ma contestualizziamolo invece a quel momento, in cui tutti noi pensavamo (o paventavamo, o speravamo - dipende dai casi) che il Siena andasse in possesso di Mele.
E domandiamoci:
1) se le parole di Tafani siano state mirate alla tutela del "bene comune".
2) se (il palese) intervento della Politica sia stato conseguenziale alla sopravvivenza ed alla continuità del "bene comune".
3) se sia corretto che un Assessore abbia adeguato una risposta su una tematica così "calda" ad un comunicato della tifoseria organizzata (come parrebbe ad una prima impressione).
4) se sia possibile - non lo so, ve lo domando - che un Assessore possa davvero decidere tout court se concedere o meno un campo di giuoco a seconda della proprietà di una società, come sembrerebbe dedurre dalla logica del ragionamento del Tafani.
E allora... Abbiamo assistito ad un abuso di potere? Oppure ad una risposta pertinente rispetto ad un impulso dal basso? Ovvero al capriccio stizzito di un bambino, che porta via il pallone dai giardinetti perché un estraneo lo ha estromesso dalla squadra?
Io non ho risposte certe e non nasco per darvele. Esisto in questo caso soltanto per elaborare domande. 
Fate le vostre riflessioni.

5 commenti:

  1. io pensi che sia semplicemente strumentalizzato le parole del tafsni. il comune quando devecdare un bene acqualcuno vuol conoscete chi è chi c'è dietro eyc. soprattutto quando c'è già una proprietà in atto. io credo semplicemente che il dito va puntato su chia ha creato il caos e cioè il mele che senza misteri si è semplicemente ptesentato per far cadino, come è nel suo stile.

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    1. Hai studiato lettere alla Sorbonne?

      Rileggi ciò che hai scritto,quando hai finito di COLTRARE,ok?

      Un semplice CONTADINO,mi pare evidente..probabilmente anche di quelli che votano la cosa + ROSSA che vedono,vero?

      FARMERBUSTER 2016

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    2. Gnamo dai ragazzi, non fate cadino...

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    3. ... avrà scritto in fretta dal cellulare (il telefono, intendo, non quello dei carabinieri)... su via! Non formaliziamoci troppo...
      A chi non è successo, almeno una volta, di rispondere con troppa fretta?... e magari a una domanda alla quale non era necessario rispondere e per di più, nella fretta, usando argomentazioni abbarrocciate e mal poste?
      È successo anche all'assessore... ;-)

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