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mercoledì 19 luglio 2017

Incendi

In questa estate di secco totale - signori che spargete per aria prodotti chimici, per favore utilizzate qualche cosa che faccia piovere un po' - non poteva che mancare la piaga degli incendi. Incendi globali, stavolta.

L'Itaglia sta bruciando, da nord a sud. La Toscana sta bruciando, da nord a sud, anche se i media rimarcano fortemente il fuoco al sud, presso la accogliente dimora di Capalbio della sinistra libertaria.
Danni ambientali enormi, ettari di macchia mediterranea in fumo, tristezza epocale a vedere i nostri luoghi marittimi preferiti violentati dalla follia umana.
Eh sì, perché mi pare molto chiaro che il tutto non nasca per questioni naturali, sebbene la mancanza atavica di pioggia ed il vento contribuiscano a diffondere le fiamme. Fiamme innescate da pezzi di merda, che avrebbero bisogno essi stessi di essere carbonizzati negli incendi che provocano.
Le ragioni del perché ciò avvenga le lasciamo agli inquirenti, che scopriranno storie di vendette personali e di tentativi di apertura verso abusi edilizi. Ma poi tutto si spegnerà (speriamo davvero) in una bolla d'acqua, come siamo abituati a verificare nel nostro paese da terzo mondo.
Ecco, ma in tutto questo bailamme, mi chiedo... Ma le Istituzioni, cosa stanno facendo?
Assistiamo difatti al lavoro eroico ed indomito di chi, in prima fila, tenta di domare le fiamme, vigili del fuoco in primis. Ma dietro le quinte, a livello cioè dei papacchioni che ci gestiscono, qualcosa proprio non quadra.
Il 12 luglio, il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, rilascia una nota alla stampa, accusando decisamente la Riforma Madia (quella bocciata in una parte dalla Consulta e poi successivamente riscritta) sulla ristrutturazione della Pubblica Amministrazione itagliana. Riforma che prende il nome dalla angelica e bravissima Marianna Madia, Ministra della Semplificazione (ah semmai!) e della Pubblica Amministrazione prima sotto Renzi e poi riconfermata per giusti meriti da Gentiloni, che così ci rassicurava nel 2014 sul tema: "Persone, razionalità dell’organizzazione e innovazione sono i tre pilastri su cui si vuole fondare la nostra azione".
Il critico Bonelli, invece, qualcosa ha da ridire. La Riforma Madia ha difatti evaporato il Corpo Forestale dello Stato (evidentemente ritenuto uno dei Mali Assoluti della nostra decadenza), che deteneva 30 aerei antincendio, utilizzati per far fronte a situazioni simili a quelle che viviamo in queste ore. Orbene, di 30 elicotteri, 17 sono stati accorpati ai Vigili del Fuoco e 13 ai Carabinieri (che li hanno immediatamente destinati ad altre finalità), ma solo 7 (7!) sarebbero al momento utilizzabili, per mancanza di brevetti, di adeguamento ai protocolli di volo dei Corpi cui sono stati riassegnati e per problemi legati al passaggio di proprietà e di autorizzazioni per la manutenzione. Proprio quelle difficoltà cui la Riforma Madia aveva promesso di porre un argine... Guardate un po' che destino crudele, che beffa!
Sintomatica anche la difficoltà del reimpiego degli 8.000 forestali, distribuiti fra vigili del fuoco (360), impiegati di PA (1240) e carabinieri (6400). Ma non utilizzati per le proprie specifiche competenze, come nel caso dei DOS, i Direttori Operativi degli Spegnimenti, cioè i coordinatori dei lavori in caso di emergenza. Risorse che oggi avrebbero fatto comodissimo e che sono ferme al palo in attesa dei decreti attuativi prescritti dalla Riforma. Mannaggia, ancora una volta uno scoglio burocratico indotto dalla riforma che vorrebbe rimuovere gli scogli burocratici per farci vivere meglio.
Grottesco ciò che si evince da una circolare del 7 luglio del Comando dei Carabinieri, con la quale si indica agli ex Forestali ciò che essi devono fare in caso di incendio boschivo: niente... solo chiamare i vigili del fuoco e poi andarsene. Ottimo, direi.
Da qui le amare parole di Gabriele Pettorelli, coordinatore nazionale dei Forestali per il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, che tira una conclusione sulla soppressione del Corpo Forestale: "Una soppressione affrettata, fatta in nome della semplificazione, che non ha tenuto conto delle prevedibili complicazioni che si sarebbero verificate. E che puntualmente sono emerse in tutta la loro evidenza proprio nel momento della verità".
Uno smantellamento in piena regola di un Corpo statale, di solito, lascia il posto all'ambiziosa iniziativa privata.
Ed infatti, sorpresa delle sorprese, si scopre solo adesso che la gestione dello spegnimento degli incendi è attualmente appannaggio di poche società private, che si accaparrano gli appalti (con soldi pubblici) per le operazioni di spegnimento, con grande soddisfazione economica: ogni Canadair costa per un'ora 15.000 euro, ogni elicottero costa per un'ora 5.000 euro.
Mah... non male il business dello spegnimento. Certo è che, per farlo funzionare, i velivoli devono trovare lavoro, ovvero devono spegnere incendi. Incendi che "fortunatamente" in questo anno sono moltiplicati, per il buco creato dalla Riforma Madia. Vabbè dai, ma è tutto un caso...
E meno male che da pochissimo tempo si è messo in moto Lui, quello che pretende nomi in ogni contesto, il paladino della giustizia fuori tempo massimo, il vostro Governatore Rossi, che ha così chiosato: "Non è possibile che l’Italia vada a fuoco e non sia attrezzata adeguatamente".
Che dite, li rivotate?

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