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giovedì 1 marzo 2018

Una Caiata pazzesca

La storia di Salvatore Caiata, indagato per riciclaggio, ha avuto - a mio avviso abbastanza stranamente - una risonanza di carattere nazionale.

Io non l'ho mai conosciuto questo Caiata. Eppure di lui avevo saputo qualcosa, come tutti noi concittadini. Avevo anche letto qualcosa sui quotidiani locali, costantemente lanciati a glorificare le gesta di questo grande Imprenditore, uno che si era fatto tutto da solo, uno con "un intuito imprenditoriale fuori dal comune che gli ha permesso dapprima di “consigliare” attività innovative e successivamente di aprirne e acquisirne tantissime, tutte di successo, al punto da essere ironicamente appellato come “il proprietario di Piazza del Campo" (radiosienatv.it, 7.07.2017, Susanna Guarino).
Ed effettivamente avevano ragione coloro i quali tessevano le lodi di questo giovane Imprenditore: avere in gestione quasi tutti i locali di Piazza del Campo non era impresa facile!
Un po' come se la stessa persona detenesse tutti i bar di Piazza Navona, o di Piazza San Marco. Ecco, magari qualche curiosone a un certo punto si sarebbe fermato a chiedersi: ma come fa una persona "normale" e non un Paperon de Paperoni a detenere tutti i locali di Piazza Navona, Piazza del Campo o Piazza San Marco? La risposta avrebbe riguardato - recitiamo - questo impagabile "intuito imprenditoriale fuori dal comune", semplicissimo.
Una volta di Caiata ho sentito parlare direttamente. Una sera d'estate, poco dopo la fine dell'AC Siena mezzaromiana, quando in una stanza del Circolo di Fontebecci un gruppo di tifosi bianconeri volle incontrare il sindaco Valentini, per chiedere delucidazioni su chi fosse stato eventualmente interessato a rilevare ed iscrivere la Robur. Valentini nicchiò un po', poi, incalzato dai trogloditi tifosi, si lanciò nell'ipotesi Caiata + Staffieri (La Cascina). Mi ricordo che ci fu una levata di scudi e, da quel momento, si concordò di procedere ad un più attento vaglio dei candidati, fino all'incoronazione di Antonio Ponte.
Chissà perché i trogloditi tifosi bianconeri non accettarono a babbo morto l'ipotesi di due grandi imprenditori, l'uno "proprietario di Piazza del Campo", l'altro a capo di un'azienda/cooperativa di matrice ciellina che a Siena stava facendo benissimo... Misteri dei trogloditi, evidentemente.
E ci pare molto strano che "Caiata è entrato nel mirino dei magistrati senesi nell'indagine che riguarderebbe il reimpiego di fondi con Cataldo Staffieri, ex responsabile de La Cascina per Toscana e Umbria (ha lasciato il gruppo a gennaio 2017) e con il quale nel 2014 stava per rifondare il Siena calcio dopo il fallimento della società in mano a Massimo Mezzaroma. Proprio negli ultimi anni Caiata ha lavorato a stretto contatto con Staffieri chiudendo diversi affari a Siena. Affari oggetto dell'indagine" (corrieredisiena.corr.it, 24.02.2018).
Le indagini risalgono addirittura al 2016, quando la Procura di Siena puntò gli occhi su "numerose operazioni di compravendite societarie nonché immobiliari per importi rilevanti che sembrerebbero non compatibili con le disponibilità reddituali dichiarate, per le quali il tribunale potrebbe valutare anche delle misure di sequestro preventivo" (la stampa.it, 24.02.2018, Gianluca Paolucci). Indagini prorogate agli inizi del 2017 - quando Caiata lascia Siena, guarda caso. Evidentemente per la Procura di Siena c'era qualcosa in più dell' "intuito imprenditoriale fuori dal comune".
Agli inizi del 2017 anche Staffieri lascia La Cascina. Un caso anche questo, di sicuro.
Cascina che, infine, pochi giorni fa ha smentito con un comunicato ogni suo coinvolgimento con gli affari di Caiata, aggiungendo, "ove ce ne fosse bisogno, che la legalità, la trasparenza e la correttezza della attività gestionale della Cooperativa e delle altre società del Gruppo La Cascina è stata a più riprese confermata di recente, dall’Autorità Giudiziaria”. Verissimo, a parte "quattro suoi manager che hanno patteggiato pene tra due anni e sei mesi e due anni e otto mesi per corruzione nell’ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale per l’appalto del Cara di Mineo" (la stampa.it, 24.02.2018, Gianluca Paolucci).
Siamo tuttavia certi che la giustizia trionferà e che tutto finirà in una bolla di sapone. E che Caiata continuerà la sua benemerita attività di superba imprenditoria. Con la speranza di riaverlo presto nel borgo polveroso.

1 commento:

  1. Bah. Non lo conosco direttamente neppure io, però quando qualcuno mette mezzo piede in politica.... Zach!!!! arriva puntuale una denuncia o un'indagine.
    ahahaha La politica italiana si basa sullo smerd.., pardon, smontare gli avversari politici di turno. Tanto alla gente interessa il gossip, alla faccia delle ideologie e dei programmi. E chi li legge più... molto meglio Novella2000.

    Uno che sa di aver trasgredito la legge, poi si candida alle imminenti elezioni è come se, ferito a sangue, si buttasse a fare il bagno nel mar de' caraibi...

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