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martedì 17 aprile 2018

Il match point

Lo dico sul serio, senza celia o ghirigori: non ci spero più a questa promozione diretta.

Ma sì dai... Basta crederci, a quanto punto. Andrò a vedere le prossime partite con animo leggerissimo, tirando a divertirmi e bestemmiare il più possibile nel settorino. Altri obiettivi non me li pongo. Osserverò l'esploso Livorno andare incredibilmente in Serie B, trastullandomi sul fatto che l'anno prossimo lo spilorcio Spinelli debba comprare una settantina di giocatori di categoria, e stop.
Ma sì... ho patito troppo e non voglio farlo più.
Cioè, ho visto sciattare quattro o cinque mec pointssss (plurale) e non ho più né la voglia e né il tempo di sperare di rivederne un altro. Questa squadra ha puntualmente fallito l'appuntamento decisivo, perdendo la partita che ci avrebbe risolto il campionato. Per cui va bene così.
In questo vero e proprio campionato dei ciuchi dal livello infimo, in cui si è delegato alla regola secondo la quale ogni squadra si gioca una partita fondamentale a torneo, stavolta di appuntamenti decisivi se ne sono presentati in quantità; e li abbiamo tutti falliti.
Ed un motivo ci sarà, suvvia! Se va di sopra una squadra che solo pochi giorni fa aveva schizzato fuori un ciccione che si era rifiutato di salire sulla bilancia (e che poi, reintegrato, seguita a segnare), un motivo ci sarà. Se resta di sotto un'altra squadra che ha giocato a tratti il miglior football del girone, ma che ha segnato 21 reti in meno del team del ciccione di cui sopra, un motivo ci sarà. Se la differenza la fa gente di cinquant'anni ma con un CV che segnala molte presenze in categoria superiore, un motivo ci sarà.
Insomma, mai come quest'anno la logica prevale. In questo folle girone A di questa orribile Lega Pro vige una regola ferrea: prevale chi, pur sbagliando tantissimo, sbaglia di meno. E pensare che il Livorno di errori ne ha fatti a bizzeffe...
La prendo bene (anche se non sembra): la Robur ha dei limiti, in campo e fuori. Lode a chi questi limiti li ha lambiti, se non superati. Qualcuno mi dirà che eravamo partiti per un buon piazzamento, ma senza velleità di primato. Vero, chapeau. Ma un treno così non passa troppo spesso e noi, per incapacità, inesperienza e non so perché altro, questo treno non lo abbiamo mai veramente preso. Ragion per cui - e mi scuso con gli esteti - mi girano di molto i coglioni. Posso dirlo?

5 commenti:

  1. Una squadra di senza palle. Il bello è che sono talmente inconsapevoli, che poi a fine partita, dopo aver fallito l' ennesimo esame dell' anno, hanno il coraggio di presentarsi sotto la curva. Io il fegato per questa banda di eunuchi non me lo voglio consumare. Ancora ho negli orecchi le prese di culo degli aretini e dei livornesi.
    Sandrino

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  2. Il Guardiola dei poveri con quel doppio petto sembrava che stesse giocando una partita di Champions. Poi con quel modo di parlare... Scarso come giocatore e ancor peggio come allenatore.
    Mario

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  3. Il Sig. Vergassola durante la trasmissione Calcio Spettacolo si è molto infastidito alle critiche rivolte a Pane. Poi ha invitato il pubblico senese che non dovesse essere soddisfatto ad andarsene al mare invece che allo stadio. Io invece vado contro corrente, al mare ci vedrei bene Mignani e Vergassola, guarda un po'.
    Uno come tanti

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  4. Questo commento mi fa pensare che i senesi sono veramente brutta gente..ma anche quelli all'opposizione di tutto...

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    1. Ce ne faremo sicuramente una ragione, ma senza quel troiaio di Pane in porta.

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